Dal 1° gennaio 2021, in tutta Italia, è obbligatorio progettare edifici, sia pubblici che privati, con un consumo prossimo allo zero (nZEB).

L’acronimo nZEB significa “nearly Zero Energy Building”, e indica quegli edifici il cui fabbisogno energetico è minimo, grazie alla progettazione efficiente dell’involucro edilizio e all’utilizzo prevalente o totale di fonti energetiche rinnovabili.

E dopo due anni cosa sta succedendo?

La nuova direttiva dell’Unione Europea afferma che gli immobili siti in Europa dovranno rientrare almeno nella classe energetica E entro il 2030 e nella classe energetica D entro il 2033. Ci si indirizza dunque sempre più verso un’edilizia sostenibile, per raggiungere gradualmente l’ambizioso obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, riducendo in vari step le emissioni di gas che favoriscono l’effetto serra.

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Edifici a emissione zero entro il 2030

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