Costruire con setti portanti in calcestruzzo armato coibentati

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prezzi competitivi e strutture altamente sismoresistenti.

E’ un luogo comune della progettazione sismica quello di ritenere che prestazioni che consentano alle costruzioni di rimanere in campo elastico (completa agibilità), anche a seguito di eventi sismici “violenti”, comporti costi insostenibili per la società; le strutture a pannelli portanti continui appaiono in grado di smentire questo luogo comune fornendo a prezzi competitivi strutture altamente sismoresistenti.

E’ noto come gli approcci progettuali più recenti, nei confronti della protezione sismica, vengano ad articolarsi su quattro livelli di comportamento atteso dalle strutture:

  1. Immediate occupancy  – IO (Occupazione immediata, Stato limite di operatività: l’intera costruzione, sia nelle sue parti strutturali che non strutturali, mantiene un comportamento elastico lineare ed è immediatamente fruibile anche a valle di un evento sismico).
  2. Occupancy – SLD (Occupazione, Stato limite di Danno: la costruzione mantiene un comportamento sostanzialmente elastico lineare in tutta la sua struttura portante, mentre sviluppa danneggiamenti limitati nelle porzioni non strutturali, che comunque possono esser riparati in tempi relativamente brevi).
  3. Life Safe – SLV (Salvaguardia della vita, SLV: sia le parti strutturali che le parti non strutturali della costruzione possono subire danneggiamenti anche consistenti con sviluppo di deformazioni anche in campo non lineare, ma è garantito il “non crollo” delle varie membrature in modo da garantire la salvaguardia delle vite umane).
  4. Near Collapse – SLC (Stato limite di prevenzione del collasso. SLC: viene garantito il “non collasso” della intera costruzione anche se porzioni limitate – o paramenti – non strutturali possono subire crolli parziali).

Questa impostazione alla progettazione sismica multi livello fu proposta originariamente alla fine degli anni ’90 del secolo scorso nel Documento “VISION 2000” ed ha avuto ampia diffusione a livello mondiale, tanto che anche le più recenti normative di progettazione sismica italiane (Nuove norme tecniche per le costruzioni del D.M. 14/01/2008) fanno preciso riferimento a quattro livelli di comportamento delle strutture.

Le prestazioni sismiche di una costruzione possono essere sintetizzate nella correlazione fra comportamento atteso della costruzione (uno dei quattro sopra elencati) ed intensità (a sua volta correlata al periodo di ritorno del sisma) dello scuotimento sismico.

I recenti eventi simici accaduti a L’aquila (secondo i dati messi a disposizione dalla Rete Accelerometrica Nazionale RAN l’evento accaduto ha mostrato una violenza corrispondente ad un evento con periodo di ritorno pari o superiore ai 475 anni) hanno messo in evidenza come la società attuale si attenda dalle costruzioni un comportamento molto “prestazionale” (livelli di prestazione compresi tra l’Immediate Occupancy e l’Occupancy) anche a seguito di eventi sismici di estrema violenza. Appare quindi piuttosto chiaro come i pur elevatissimi standard di sicurezza richiesti dalle norme internazionali (su cui anche l’Italia si allineerà con l’entrata in vigore del D.M. 14/01/2008) non riescano a soddisfare appieno le aspettative della società moderna.

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