Recupero delle acque meteoriche

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Il risparmio idrico

Risparmiare, è una parola che al giorno d’oggi si fa sempre più ricorrente e che vincola qualsiasi progettazione nell’era delle limitazioni economiche e dell’austerità.  La cultura del risparmio ha rapidamente invaso anche tutte le forme di consumi quotidiani, anche quelli che riguardano risorse apparentemente illimitate come l’acqua. Innumerevoli sono le soluzioni tecnologiche per il risparmio, dai rubinetti intelligenti e programmabili per l’uso quotidiano dell’acqua sanitaria, ai sistemi di accumulo dell’acqua piovana.

Nello specifico i consumi medi giornalieri di acqua nelle abitazioni sono dell’ordine di 300 – 350 litri, la cui metà potrebbe essere soddisfatta dal recupero delle acque piovane.

La scelta di sistemi per il risparmio idrico è legata a specifici parametri alcuni dei quali sono legati fortemente alla località di riferimento. Tra questi ultimi le precipitazioni piovane medie.

La gestione sostenibile delle acque meteoriche comporta evidenti vantaggi:

– il ciclo naturale dell’acqua può essere mantenuto quasi inalterato oppure essere ristabilito;
– la qualità di vita nelle zone urbanizzate può essere influenzata positivamente.

Ad esempio in Alto Adige il consumo giornaliero d’acqua potabile dei nuclei familiari è ca. pari a 150 litri per persona. Di questi ca. 45 litri sono consumati negli sciacquoni dei servizi igienici. Per la cura del corpo (bagno, doccia) si utilizzano ca. 45 litri. Per cucinare e bere servono ca. 20 litri. La lavatrice consuma ca. 15 litri. Per lavare le stoviglie il consumo d’acqua è di ca. 10 litri. Per l’irrigazione d’orti e giardini si può ipotizzare un consumo medio di ca. 12 litri, per lavori di pulizia servono ca. 3 litri.

La raccolta e l’utilizzo dell’acqua meteorica consentono un risparmio d’acqua potabile pregiata. L’acqua meteorica è adatta soprattutto per innaffiare il verde e per gli sciacquoni dei servizi igienici. Inoltre è utilizzabile per la lavatrice, per la pulizia della casa o come acqua di raffreddamento. In questo modo sarebbe possibile utilizzare ca. 75 litri d’acqua meteorica per persona al giorno al posto d’altrettanta acqua potabile. Così si ha un risparmio d’acqua potabile che può raggiungere il 50%.

I Comuni possono prescrivere la raccolta e l’utilizzo delle acque meteoriche tramite il regolamento edilizio oppure il regolamento per il servizio di fognatura e depurazione. Per promuovere il risparmio idrico con delibera della Giunta provinciale n. 4146 del 13 novembre 2006 è stato previsto che l’acqua meteorica raccolta e utilizzata non è soggetta alla tariffa di scarico.

Generalmente vengono raccolte solamente le acque dei tetti. Alcune tipologie di copertura non sono però del tutto idonee per la raccolta e l’utilizzo a scopo irriguo (ad es. coperture in rame, zinco o piombo, senza trattamenti protettivi). Per un recupero a basso costo può essere sufficiente un piccolo serbatoio per la raccolta delle acque meteoriche, ma quest’applicazione è limitata all’utilizzo a scopo irriguo a causa della mancanza di filtro e pompa.

La progettazione degli impianti d’infiltrazione deve tener conto soprattutto delle condizioni locali e dell’eventuale inquinamento delle acque meteoriche. Il suolo deve avere una permeabilità sufficiente. Deve essere garantito uno spessore di filtrazione almeno pari a 1 m prima che le acque raggiungano il livello medio massimo della falda acquifera (valore medio dei valori massimi relativi a più anni). La realizzazione degli impianti per l’infiltrazione delle acque meteoriche è vietata nelle zone di tutela dell’acqua potabile I e nei siti inquinati. Nelle zone di tutela dell’acqua potabile II l’infiltrazione è consentita ma è soggetta a particolari restrizioni. Inoltre in alcuni casi è necessario mantenere una distanza di sicurezza da edifici vicini aventi muri interrati non impermeabilizzati. Il dimensionamento degli impianti d’infiltrazione deve avvenire secondo normative tecniche riconosciute, come ad es. la norma Arbeitsblatt DVA-A 138.

Esistono diverse possibilità tecniche per realizzare impianti d’infiltrazione per acque meteoriche. Si distingue tra impianti d’infiltrazione superficiale e impianti sotterranei d’infiltrazione. L’infiltrazione superficiale avviene tramite immissione superficiale delle acque meteoriche in superfici piane, in fossi o in bacini. In questi casi di regola l’infiltrazione avviene attraverso uno strato superficiale di terreno organico rinverdito (terreno rinverdito) che assicura una buona depurazione delle acque meteoriche. Per questo motivo dovrebbero essere impiegati, quanto possibile, sistemi d’infiltrazione superficiale attraverso terreno rinverdito.
Nei sistemi sotterranei d’infiltrazione l’acqua meteorica viene immessa in trincee d’infiltrazione o in pozzi perdenti. Questi sistemi hanno il vantaggio di avere un minore fabbisogno di superficie filtrante, però si perdono quasi tutti gli effetti depurativi perché non viene attraversato lo strato superficiale del terreno. Per questo motivo questi sistemi dovrebbero essere impiegati solamente per acque meteoriche poco inquinate, altrimenti dovrebbe essere previsto un pretrattamento delle stesse. Inoltre possono essere realizzati sistemi combinati d’infiltrazione accoppiando i sistemi d’infiltrazione superficiale ai sistemi sotterranei d’infiltrazione. Si possono ad esempio realizzare fossi di dispersione con sottostanti trincee d’infiltrazione.

FONTE: www.architetturaecosostenibile.it

www.nlarchitects.nl

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